La villa fu progettata da Ernesto Basile per i principi Manganelli di Catania nei primi anni del secolo scorso ed iniziata nel 1907. L’aspetto doveva essere quello maestosodi un castello turrito, imponente, eretto su un terrapieno e dominante sulla strada prospiciente l’attuale Corso Italia, aperta proprio in quel periodo e nella quale sorsero dopo numerose villette signorili di gusto moderno.
Doveva perciò innalzarsi s’una altura, alla base della costruzione e alla quale l’architetto trovò rimedio ricorrendo ad un’alta fascia a bugnato lavico che corre lungo tutto il perimetro della villa stessa.
L’edificio è costituito da un corpo principale prismatico, sviluppato per due elevazioni fuori terra, il quale subisce una dilatazione eccentrica sia planimetrica che altimetrica, lungo le direttrici ortogonali e diagonali. Emergono così dai prospetti longitudinali gli elementi caratterizzanti i volumi degli avancorpi, ciascuno ciascuno con un fornice a tre arcate, ripetuto sui due piani; il portico con terrazza a loggia coperta, entrambi appartenenti ai blocchi median di sinistra; le torri quadrangolari che segnano gli angoli del fronte principale; la torretta poligonale adossata al prospetto posteriore. La superficie muraria della fabbrica e interamente modellata da bugnato, il quale riveste sia il piano terra sia i piani superiori dei volumi in aggetto, ed è scandita orizzontalmente da un’alta fascia marcapiano, la quale separa nettamente i due livelli principali dell’edificio. L’intero organismo architettonico, pur nella sua complessità,palesa così l’esatto controllo geometrico su cui si fonda la composizione dei volumi come la partitura dei piani della facciata.
Il sistema di copertura dell’intero corpo prismatico era a due falde in coppi siciliani e terminava a timpano nell’avancorpo con il fornice; le due torrette coperte da piccoli padiglioni in lameria zincata e chiodata alle tavole dell’intelaiatura; la torretta quadrangolare, sul retro della composizione prospettica ,coperta da lastre di ardesia.
Il prospetto Nord è quello più interno, nella quale si svolge la vita privata,lontano anche dalla stradina che gira attorno a tutto l’edificio; sono difatti presenti molte più aperture rispetto a quello principale, rendendo gli ambienti più luminosi ed areati.
Anch’esso è caratterizzato dal fornice a tre arcate che si protende in avanti,ma anche dal terrazzo al piano nobile immediatamente sopra il loggiato coperto e da una torre sul lato sinistro, la quale racchiude il corpo scala secondario.
Qui la torretta quadrangolare è interamente partecipe del prospetto e contribuisce a garantire al tutto,con le numerose aperture, la sensazione di un maggior dominio di vuoti, rispetto ai pieni della massa muraria. Sia il prospetto ovest che Est, mantengono un rapporto di pieni e vuoti che quasi servono a bilanciare i due eccessi dei prospetti sud e nord, tendendo a garantire un equilibrio tra essi.
In questo , però non viene ripetuto il motivo del fornice a tre arcate, al quale è sostituito un solo avancorpo, un loggiato coperto che funge anche da terrazzione al piano nobile. Questo doveva essere uno dei due ingressi principali, assieme al sud, veicolato grazie al tracciato stradale interno alla villa stessa. Di questo progetto non fu mai stata iniziata la scalinata d’ingresso, difatti oggi vediamo una balaustra con piastrini in piestrini in pietra e ferri battuti, sicuramente posti in loco.
Questo è il terzo e l’ultimo prospetto che mostra il fornice a tre arcate proteso in avanti, e lo stesso impaginato prospettico dei precedenti. Il disegno non è definitivo e richiede un’attenta lettura di tutte le sue parti, per non cadere nell’errore di banalizzare i contenuti espressi dell’edificio.
La villa non venne mai abitata dai principi Manganelli, probalbilmente a causa delle due Guerre, e dato che già possedevano un edificio al centro di Catania, dovettero non ritenere opportuno avere una seconda residenza.
Dal momento in cui venne firmato l’atto di compravendita, la villa subirà usi, o meglio abusi, che la stravolgeranno completamente, e che la porteranno alla completa degenerazione.